Zuglio

Quella che i romani chiamarono Iulium Carnicum era in precedenza un piccolo centro abitato da gallo-carni. Fu proprio Giulio Cesare nel 50 a.C. a edificare un castellum che servisse a proteggere la pianura friulana rispetto ad eventuali irruzioni dei popoli transalpini attraverso il Passo di Monte Croce Carnico.

Divenuto in seguito “municipium” i suoi abitanti vennero ascritti alla tribù “Claudia”. Plinio la ricorda nell’elenco dei comuni e delle colonie d’Italia.

Una lapide rinvenuta in una casa a Zuglio ci attesta lo status giuridico di colonia: si tratta dell’iscrizione del decurione e duoviro giurisdicente M. Volumnius Urbanus.

“d(is) m(anibus)/m(arcus) volumnius/m(arci) f(ilius) cla(udia)/urbanus/dec(urio) col(oniae) iul(i) kar(nici),/iivir i(ure) d(icundo)/m(arcus) volumnius/ardeatinus patrono/b(ene) m(erenti) et iuliae/iucundae, uxori/karis(simae)” [Epitaffio di M. Volumnius Urbanus , duoviro e decurione della colonia di Iulium Carnicum].

Posta a trenta miglia da Tricesimo, ricordata nell’Itinerario Antonini, Iulium Carnicum ospitò un importante tempio dedicato ad Ercole.

Un’antica iscrizione (oltre che i frammenti di una grande statua raffigurante Ercole) che elenca una serie di nomi di liberti e schiavi, definiti “magistri“, intesi come addetti al culto presso il tempio, dimostra che il culto di Ercole era ampiamente praticato.

Il capoluogo della Carnia moderna è invece Tolmezzo. La leggenda narra di un luogotenente di Giulio Cesare, di nome Tullius Metus, che cadendo valorosamente da queste parti (quando vi transitò Cesare con le sue truppe) diede il nome al paese.